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Le novità di febbraio: i saponi di Marsiglia Marius Fabre

Da qualche settimana il reparto igiene di Biolis si è arricchito di una preziosa collaborazione: in esclusiva a Messina trovate la linea di saponi di Marsiglia e di Sapone Nero all’olio d’oliva del pregiato marchio francese Marius Fabre. Si tratta di prodotti 100% vegetali, delicati, biodegradabili, che non contengono fosfati né prodotti di sintesi.

Ecco i prodotti in assortimento e, in fondo all’articolo, qualche informazione in più sul sapone di Marsiglia e sulla sua preparazione artigianale.

Sapone di Marsiglia in panetti e in scaglie

In assortimento da Biolis trovi il Sapone di Marsiglia Marius Fabre. Fabbricato in paioli, secondo il metodo artigianale della tradizione marsigliese, è prodotto al 100% con oli vegetali, non contiene coloranti o profumi, né fosfati (è dunque biodegradabile) ed è un prodotto sano ed ecologico.

Da Biolis potete trovarlo in panetti dal colore verde (è il colore naturale dell’olio d’oliva!) e in scaglie, in diversi formati.

Il sapone di Marsiglia in scaglie (essiccate e disidratate) è un classico sapone da bucato, molto delicato ed efficace su tutti i tessuti, anche quelli delicati (abiti per neonati, lana, seta, pizzo, biancheria di soggetti allergici). Va sciolto in qualche cucchiaio di acqua tiepida prima di essere posto in lavatrice. 

Il sapone di Marsiglia in panetti, invece, ha tantissimi usi differenti. Anch’esso è efficace per lavare la biancheria e per smacchiarla; ma è indicato soprattutto per la detergenza della persona, perché rispetta tutte le pelli, anche le più sensibili (il processo di fabbricazione “alla marsigliese” garantisce un sapone “Extra-puro”), e combatte la disidratazione. Il sapone di Marsiglia può essere usato per pulire ferite ed escoriazioni, come dentifricio, e, appeso nell’armadio, allontana le tarme. 

Da Biolis puoi trovare il sapone di Marsiglia in cubi da 400 gr; in barra da 2,5 kg, con confezione regalo; in panetti dal peso variabile. Puoi trovare invece il Sapone di Marsiglia in scaglie in confezioni da 500 gr; in buste da 980 gr e in sacco da 5 kg.

Sapone nero all’olio di oliva

Prodotto di punta della linea Marius Fabre, il sapone nero all’olio di oliva ha colore marrone scuro e consistenza pastosa. Contrariamente agli altri saponi neri a base di olio di lino, quello proposto da Marius Fabre è interamente fabbricato a base di olio di oliva, preparato attraverso una ricetta unica, messa a punto nel lontano 1900 da Marius Fabre, fondatore dello storico saponificio francese.

Il sapone nero all’olio di oliva Marius Fabre è un detergente naturale, 100% vegetale (composto unicamente da sapone potassico all’olio d’oliva e acqua), privo di solventi e coloranti, e biodegradabile.

È molto efficace in casa, dove è in grado di sostituire numerosi prodotti per la pulizia. Il sapone nero può essere utilizzato anche per il bucato, aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di lavanda per profumare la biancheria o tea tree per disinfettarla, e verificando che non macchi la biancheria molto chiara (si può provare su una piccola superficie). Ma soprattutto è efficacissimo in giardino, da vaporizzare sulle piante, per debellare pidocchi, cocciniglie e ragni rossi: il suo utilizzo in agricoltura biologica è certificato dal regolamento CE n. 834/2007. La formula molto concentrata del sapone nero, che presuppone una diluizione in acqua tiepida in quantità variabili a seconda dell’uso, lo rende molto economico.

Da Biolis puoi trovare diversi formati di sapone nero: in bottiglia da 1l; in bidoncino da 5l; in secchiello da 1 kg. Quest’ultima tipologia, prima dell’utilizzo, deve essere diluita in acqua tiepida (1 cucchiaio di sapone per 2/3 cucchiai di acqua), per consentire al prodotto di assumere la stessa consistenza del prodotto in bottiglia. 

Vuoi saperne di più sul sapone nero all'olio di oliva? Clicca qui: http://www.biolis.it/mc/594/I-mille-usi-del-sapone-nero-di-oliva-Marius-Fabre 

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Sapone di Marsiglia e Marius Fabre, un po’ di storia

Il sapone, o sostanze simili ad esso utilizzate per la detergenza, ottenute dalla bollitura di grassi animali, oli vegetali, cenere e sali, esiste da migliaia di anni, sin dai tempi dei Babilonesi. Sono stati i Galli i primi a praticare la saponificazione; le loro donne scoprirono che il miscuglio di grassi animali fusi (il sego), la cenere di legna e l’argilla rendevano la biancheria più pulita con molta meno fatica.

Il classico sapone di Marsiglia, invece, nasce intorno al IX secolo, come prodotto a base di erbe, di olio d’oliva e ossa macinate, successivamente sostituite da soda e sali. La zona di Marsiglia diventa la regione del sapone per eccellenza, favorita dal fatto di essere produttrice dei principali componenti necessari alla fabbricazione del sapone: l’olio d’oliva, prodotto sui suoi terreni secchi e calcarei; le ceneri, per l’estrazione della soda; i sali provenienti dalla Camargue. Nel XVI secolo Marsiglia è il più importante centro del mondo per la fabbricazione del sapone, seguita da Salon-de-Provence (dove ha sede anche oggi la Marius Fabre) e Tolone.

È nel 1688, sotto il regno del Re Sole, Luigi XIV, che vengono fissate con l’editto di Colbert le regole per la produzione del sapone. Uno dei punti principali di tale documento riguarda la prescrizione di utilizzare esclusivamente olio di oliva puro. Chi avesse usato grassi animali, avrebbe rischiato l’espulsione della Provenza. Ed è proprio l’olio d’oliva l’ingrediente principale dei saponi prodotti dalla Marius Fabre, ancora oggi utilizzando metodi artigianali.

Nel corso del Novecento, il sapone di Marsiglia e i saponifici hanno attraversato un momento di grave crisi, dovuti all’apparizione sul mercato dei detergenti di sintesi e dei detersivi. Negli anni ’70 e ’80, il ritorno ai valori naturali ha riportato in auge il sapone di Marsiglia e le sue proprietà, ma dei 108 saponifici esistenti a Marsiglia e dei 14 presenti a Salon-de-Provence nel 1924 ne sono rimasti solo cinque: uno è il saponificio Marius Fabre di Salon-de-Provence.

L’avventura della Marius Fabre è cominciata nel lontanissimo 1900 ed ha attraversato 115 anni di storia e ben 4 generazioni. Il tempo non ha cambiato la tradizione artigianale e il metodo di fabbricazione marsigliese. Mentre il sapone di Marsiglia da supermercato è un prodotto industriale, quello proposto da Marius Fabre continua ad utilizzare la bollitura in caldaia e il processo di essiccamento all’aria aperta.

 

Come si prepara il sapone di Marsiglia Marius Fabre?

Il procedimento marsigliese tradizionale in caldaia è formato da diverse fasi di lavorazione. Inizialmente nell’enorme paiolo (una caldaia che può contenere fino a 20 tonnellate di materia prima) vengono versati gli oli vegetali e la soda. Questa fase viene detta “saponificazione” ed è una reazione chimica, ma naturale, tra i corpi grassi (gli oli vegetali) e il carbonato di sodio. Successivamente si passa alla fase della “salatura”: la mistura viene lavata in acqua salata, che provoca un deposito di glicerina sul fondo della caldaia e dunque l’eliminazione della soda.

Successivamente avviene la fase dei lavaggi: il sapone viene lavato più volte in acqua salata e acqua pura per eliminare tutte le impurità, e reso “sapone extra-puro”. Segue la fase della “cottura”, in cui la pasta di sapone viene cotta per ben 10 giorni ad una temperatura di 120C°, sotto la sorveglianza del “maître-savonnier”.

Il sapore viene poi colato ancora caldo (a circa 70°) nelle “mise”, giganteschi stampi direttamente a pavimento. Viene dunque messo a seccare per 48 ore all’aria. Una volta secco, viene tagliato in pani da 35 kg, quindi in vari formati.

Il sapone di Marsiglia Marius Fabre è garantito dal marchio “Savon de Marseille”, quello depositato dall’Unione dei Professionisti del Sapone di Marsiglia.

Per maggiori informazioni sulla sua produzione, cliccate qui: http://www.marius-fabre.com/fr/content/32-la-fabrication-du-savon-de-marseille

Le foto utilizzate in questo post sono state gentilmente concesse dalla Marius Fabre. Fonte: www.marius-fabre.com